Il referendum per l'indipendenza: i 5 temi fondamentali

ll dibattito sul referendum: i 5 temi fondamentali

Ciò che la Scozia vivrà il 18 settembre, giorno del referendum, è solo il culmine di un dibattito – ormai lungo anni – sulle ragioni che spingerebbero gli scozzesi a restare o a distaccarsi dal Regno Unito.

Tra i tantissimi argomenti della campagna referendaria, possiamo identificare almeno 5 temi fondamentali.

 

Il petrolio

La Scozia è ricca. O almeno questo è ciò che ripete dagli anni ’70 lo Scottish National Party.
Petrolio in ScoziaCos’altro si può pensare, del resto, di un “non Stato” che gode della non banale fortuna di avere una discreta quantità di petrolio nelle acque di sua competenza?
Il problema finora? Per l’SNP è che di introiti dalla vendita dell’oro nero del Mare del Nord la Scozia ne vede ben meno di quanto dovrebbe, dato che milioni di sterline finiscono a Londra sotto forma di tasse. Così, una nazione che per il suo mercato interno si rivolge a green e rinnovabili, ma che ha nel petrolio una manna per il suo mercato del lavoro, sogna un futuro da Norvegia, con fondi di Stato alimentati dall’oro nero. Al contrario degli scandinavi, però, gli investimenti nazionali nel settore estrattivo sono stati ben pochi e l’attività è quasi totalmente in mano alle multinazionali.
Ma quanto del petrolio del Mare del Nord sarà di competenza scozzese? Tra i nodi da sciogliere c’è anche la ripartizione delle acque marine, fondamentale per capire chi potrà trarre vantaggio dagli enormi – ma, ovviamente, non infiniti – giacimenti.

 

La sterlina

Uno dei problemi più complessi per i sostenitori dell’indipendenza scozzese è quello della moneta. La sterlina è una sicurezza non da poco e l’SNP vorrebbe mantenerla, promettendo che l’unità monetaria sarà vantaggiosa non solo per la Scozia, ma anche per ciò che rimarrà del Regno Unito. Ovviamente, lato inglese, l’idea di offrire un paracadute monetario alla Scozia indipendente piace molto meno, anche perché, se c’è una questione su cui la campagna per il SI può cadere rovinosamente, pare essere proprio questo pound affaire.
Del resto, poi, vincolarsi alle decisioni economiche della banca centrale di un Paese nel quale non si avrà più rappresentanza politica, renderebbe l’indipendenza sicuramente meno concreta. Alternative? Se si vuole sopravvivere, di battere moneta non se ne parla. L’Euro appare invece una possibilità lontana.
Anche se c’è chi presenta la Scozia come il territorio ideale per una sperimentazione estesa dell’utilizzo del bitcoin, la questione monetaria è per il SI ancora drammaticamente difficile da risolvere.

 

L’Europa

Scozia indipendente e Unione EuropeaIl trend elettorale lo dimostrerebbe: gli scozzesi amano l‘Unione Europea più degli inglesi. Non che sia difficile, vista l’attitudine English a rimanere sempre un pochino al lato rispetto agli affanni continentali. La vittoria dell’UKIP – che, comunque, un po’ a sorpresa è riuscito a ottenere un seggio anche in Scozia – evidenzia come l’UE non sia vista di buon occhio a Londra e dintorni.
Mentre gli euroscettici spingono per un’uscita dall’Unione, in Scozia c’è chi – ottenuta l’indipendenza – in Europa ci entrerebbe volentieri. La questione giuridica però non è di semplice risoluzione: il nuovo stato scozzese erediterebbe dalla Gran Bretagna l’adesione al trattato europeo? Pare di no. E un ingresso ex novo non sarebbe una passeggiata, non solamente dal punto di vista economico, ma anche perché Paesi come Spagna e Italia sarebbero pronti ad opporsi, temendo che un riconoscimento della Scozia possa alimentare le spinte separatiste presenti al loro interno.

 

La NATO

Scozia indipendente e NATOIl tema NATO coincide nel dibattito referendario con la questione Trident. Se l’adesione al Patto Atlantico non è poi tanto in discussione, appare più problematico definire se il Governo scozzese voglia interamente onorare gli accordi già presi dal Regno Unito all’interno dell’alleanza.
Il motivo di scontro è l’ospitalità che la Scozia concede alle testate nucleari/missili Trident britannici. L’SNP li vorrebbe fuori dal territorio scozzese, ma la loro posizione nel nord del Regno Unito è considerata dagli alleati NATO un asset fondamentale per la sicurezza europea.
Più concretamente, se la Scozia non li vuole più, dovrà ospitarli l’Inghilterra? E può il governo scozzese, aderendo alla NATO, imporre condizioni sulla dislocazione delle armi, dichiarando la denuclearizzazione della Scozia?
Se anche tra gli indipendentisti scozzesi c’è chi in fondo ai Trident non rinuncerebbe, per l’SNP si tratta di un’occasione fondamentale per ribadire la piena sovranità sul territorio.

 

I costi

Agitati dal paradigma dell’uomo razionale che valuta ogni sua scelta in termini di costi e benefici, commentatori e politici si domandano da mesi quanto spenderà la Scozia nel costruire la propria indipendenza dal Regno Unito.
I ricercatori delle due parti si sfidano a colpi di calcoli e stime e gli oppositori politici interrogano Salmond sui numeri. Il leader dell’SNP, più prudentemente, ammette che il costo dipenderà dalle strade che si deciderà di intraprendere nell’eventualità di una vittoria al referendum.
Paura e panico: come si fa a scegliere se non conosciamo i costi? E il dibattito ricomincia.

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