Riassunto di una campagna referendaria
Ci si divide in due squadre (almeno due).
I militanti del gruppo X asseriscono di avere dalla loro parte i fatti, i numeri, le evidenze.
Altrettanto fanno i militanti del gruppo Y. No, cari X, i fatti dimostrano che abbiamo ragione noi.
Scendono in campo gli accademici.
L’economista A presenta prove incontrovertibili. Il gruppo X ha ragione.
Arriva l’economista B, nuovi numeri e certezze. Il gruppo Y ha ragione.
Arriva il giornalista.
L’articolo dev’essere equilibrato. Citiamo gli accademici.
O gli altri giornalisti, che hanno citato gli accademici e tre politici a scelta (per equilibrare) che citavano gli accademici.
Il titolista decide chi ha ragione.
L’indeciso, che non è mai così indeciso, ti dice “Ehi ma tu mi devi portare i fatti, sennò come faccio a decidere”.
Il militante X gli porta i suoi fatti.
No, non va bene, voglio anche quelli del militante Y.
Due versioni diverse, l’indeciso chiede un articolo di giornale o l’opinione di qualche accademico per poter decidere come decidere.
Io voglio l’oggettività, non posso scegliere, altrimenti. Dopodiché va a sensazione e compie la sua scelta che definisce razionale: perché ho valutato i fatti.
Nietzsche vomita e chiede di farlo scendere.
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